"Lo sguardo inquieto di un fotografo in cammino",
giovedì 8 aprile, 18:30.
Incontro con:
Ivo Saglietti, fotografo
Denis Curti, critico fotografico, curatore, scrittore e giornalista
Intervengono:
Riccardo Corino, direttore generale Banca d’Alba
Federico Montaldo, curatore del volume
Paolo Rumiz, scrittore
L’uomo e il suo destino.
È questo il dilemma che da sempre guida il cammino di Ivo Saglietti.
Prima come reporter-photographe in molti degli angoli più ‘caldi’ del pianeta, poi come autore di progetti fotografici a lungo termine.
Un cammino inquieto e tormentato, uno sguardo asciutto ed empatico, una fotografia meditata e necessaria.
Una vita frugale, essenziale, come il bianco e nero delle sue immagini.
Ivo Saglietti nasce a Tolone nel 1948.
Inizia la propria attività a Torino come cineoperatore, producendo alcuni reportages di tipo politico e sociale.
Nel 1975 inizia ad occuparsi di fotografia, lavorando nelle strade e nelle piazze della contestazione e nel 1978 si trasferisce a Parigi. Da qui iniziano i suoi viaggi come reporter-photographe, dapprima con agenzie francesi, in seguito per conto di agenzie americane e per grandi riviste internazionali («Newsweek», «Der Spiegel», «Time», «The New York Times»), che gli affidano l’incarico di documentare situazioni di crisi e di conflitto in America Latina, Medio Oriente, Africa e Balcani.
Nello stesso tempo inizia a lavorare su progetti a lungo termine, a cominciare da Il Rumore delle Sciabole, reportage dal Cile di Pinochet (1986-1988), da cui il suo primo libro fotografico.
Nel 1992 conquista il premio World Press Photo con un servizio su un'epidemia di colera in Perù; nel 1999 la menzione d'onore allo stesso concorso per un reportage sul Kosovo, e nel 2011 per una fotografia su Srebrenica, Bosnia.
Dal 2000 è membro associato dell'agenzia foto giornalistica tedesca Zeitenspiegen Reportagen.
Successivamente, si dedica a progetti di documentazione di lunga durata, che gli permettano di narrare le storie con una modalità più meditata e meno condizionata dalle esigenze e richieste dei settimanali. Ripercorre la Strada degli schiavi in Benin; si reca nelle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana e di Haiti; realizza poi reportage sulle tre malattie che devastano i paesi del terzo mondo (AIDS, malaria e tubercolosi).
Attualmente, Saglietti sta lavorando a un reportage sulle frontiere nel Mediterraneo e Medio Oriente.
"Lo sguardo inquieto di un fotografo in cammino" è il primo di due incontri dedicati al percorso umano e professionale di Ivo Saglietti, in occasione dell’uscita del volume edito da Postcart di Claudio Corrivetti, Roma.
L'incontro successivo, previsto per giovedì 27 maggio, ore 18.30, metterà al centro del dibattito i dieci anni di guerra in Siria.
I due incontri sono stati ideati come tappe di avvicinamento alla mostra Sotto la tenda di Abramo, che sarà allestita nel Palazzo Banca d’Alba di via Cavour, 4, non appena le contingenze emergenziali lo consentiranno; la mostra racconta del dialogo possibile tra le religioni attraverso l’esperienza comunitaria dell’antico monastero siro antiocheno di Deir Mar Musa el-Habasci.
L’insieme delle iniziative nasce dalla volontà di alcuni enti e associazioni albesi (Banca d’Alba, Associazione Alec Gianfranco Alessandria – Onlus, Gruppo Fotografico Albese, Comune di Alba, Fondazione Ferrero) interessate a collaborare per promuovere in maniera congiunta progetti e iniziative di chiaro interesse culturale e artistico.
La conferenza sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione Ferrero: https://www.facebook.com/FondazioneFerrero/live_videos/ e sul canale di streaming del sito: https://celinel.com/fondazioneferrero/
Per informazioni: tel. 0173 295259
www.fondazioneferrero.it - info@fondazioneferrero.it